SOCIOLOGIA DELL'ORGANIZZAZIONE

Anno accademico 2016/2017 - 2° anno - Curriculum Curriculum unico / L-40
Docenti Crediti: 6
SSD: SPS/09 - Sociologia dei processi economici e del lavoro
Organizzazione didattica: 150 ore d'impegno totale, 102 di studio individuale, 48 di lezione frontale
Semestre:
ENGLISH VERSION

Obiettivi formativi

  • CONCETTI E METODI DELL'ANALISI ORGANIZZATIVA
    Il modulo si propone di fornire agli studenti gli strumenti di base (concetti e metodi) utili per l’analisi delle organizzazioni e dei processi organizzativi.
  • STORIA DEL PENSIERO ORGANIZZATIVO
    Il modulo si propone di ricostruire le principali teorie che hanno caratterizzato la disciplina dalle sue origini agli anni più recenti.

Prerequisiti richiesti

  • CONCETTI E METODI DELL'ANALISI ORGANIZZATIVA

    Nessuno

  • STORIA DEL PENSIERO ORGANIZZATIVO

    Nessuno


Frequenza lezioni

  • CONCETTI E METODI DELL'ANALISI ORGANIZZATIVA

    Non obbligatoria

  • STORIA DEL PENSIERO ORGANIZZATIVO

    Non obbligatoria


Contenuti del corso

  • CONCETTI E METODI DELL'ANALISI ORGANIZZATIVA

    Strutture e processi organizzativi. Il potere nelle organizzazioni. La tecnologia. La cultura organizzativa. L’ambiente organizzativo.

  • STORIA DEL PENSIERO ORGANIZZATIVO

    Il taylorismo e la scuola della relazioni umane. Il superamento del taylorismo e la produzione snella. L’economia dei costi di transizione, la scuola ecologica e l’analisi neo-istituzionale.


Testi di riferimento

  • CONCETTI E METODI DELL'ANALISI ORGANIZZATIVA

    M. Ferrante, S. Zan, Il fenomeno organizzativo, Carocci, Roma, 2007 (o ristampe più recenti), capp. 1, 2, 3, 4, 5.
    A. Pichierri, Introduzione alla sociologia dell’organizzazione, Laterza, Roma-Bari, 2005 (o ristampe più recenti), cap. 5.

  • STORIA DEL PENSIERO ORGANIZZATIVO

    G. Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo, Franco Angeli, Milano, 2008 (o ristampe più recenti), capp. 1, 2, 5, 6, 7, 19, 20, 21.


Programmazione del corso

CONCETTI E METODI DELL'ANALISI ORGANIZZATIVA
 *ArgomentiRiferimenti testi
1*I processi organizzativiM. Ferrante, S. Zan, Il fenomeno organizzativo, Carocci, Roma, 2007 (o ristampe più recenti), cap. 1. 
2*La struttura organizzativaM. Ferrante, S. Zan, Il fenomeno organizzativo, Carocci, Roma, 2007 (o ristampe più recenti), cap. 2. 
3*Il potere nelle organizzazioniM. Ferrante, S. Zan, Il fenomeno organizzativo, Carocci, Roma, 2007 (o ristampe più recenti), cap. 4. 
4*La tecnologiaA. Pichierri, Introduzione alla sociologia dell’organizzazione, Laterza, Roma-Bari, 2005 (o ristampe più recenti), cap. 5. 
5*La cultura organizzativaM. Ferrante, S. Zan, Il fenomeno organizzativo, Carocci, Roma, 2007 (o ristampe più recenti), cap. 3. 
6*L'ambiente organizzativoM. Ferrante, S. Zan, Il fenomeno organizzativo, Carocci, Roma, 2007 (o ristampe più recenti), cap. 5. 
STORIA DEL PENSIERO ORGANIZZATIVO
 *ArgomentiRiferimenti testi
1*Il taylorismoG. Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo, Franco Angeli, Milano, 2008 (o ristampe più recenti), cap. 1. 
2*La scuola delle relazioni umaneG. Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo, Franco Angeli, Milano, 2008 (o ristampe più recenti), cap. 2. 
3*Il superamento del taylorismoG. Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo, Franco Angeli, Milano, 2008 (o ristampe più recenti), capp. 5 e 6. 
4*La produzione snella e il modello giapponeseG. Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo, Franco Angeli, Milano, 2008 (o ristampe più recenti), cap. 7. 
5*L'economia del costi di transazioneG. Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo, Franco Angeli, Milano, 2008 (o ristampe più recenti), cap. 19. 
6*Le popolazioni organizzative e la scuola ecologicaG. Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo, Franco Angeli, Milano, 2008 (o ristampe più recenti), cap. 20.. 
7*Il neo-istituzionalismo sociologicoG. Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo, Franco Angeli, Milano, 2008 (o ristampe più recenti), cap. 21. 
* Conoscenze minime irrinunciabili per il superamento dell'esame.

N.B. La conoscenza degli argomenti contrassegnati con l'asterisco è condizione necessaria ma non sufficiente per il superamento dell'esame. Rispondere in maniera sufficiente o anche più che sufficiente alle domande su tali argomenti non assicura, pertanto, il superamento dell'esame.

Verifica dell'apprendimento

Modalità di verifica dell'apprendimento

  • CONCETTI E METODI DELL'ANALISI ORGANIZZATIVA

    I non frequentanti sosterranno un unico esame finale orale su entrambi i moduli. I frequentanti, invece, potranno optare per una modalità alternativa, sostenendo le prove in itinere (concetti e metodi dell'analisi organizzativa) e di fine corso (storia del pensiero organizzativo).

  • STORIA DEL PENSIERO ORGANIZZATIVO

    I non frequentanti sosterranno un unico esame finale orale su entrambi i moduli. I frequentanti, invece, potranno optare per una modalità alternativa, sostenendo le prove in itinere (concetti e metodi dell'analisi organizzativa) e di fine corso (storia del pensiero organizzativo).


Esempi di domande e/o esercizi frequenti

  • CONCETTI E METODI DELL'ANALISI ORGANIZZATIVA

    Che cos'è un'organizzazione? Cosa si intende per processo di differenziazione e per processo di integrazione? Che cos'è la struttura organizzativa e quali sono i tipi di struttura? Quali sono le caratteristiche della burocrazia weberiana? Perché il potere è una dimensione rilevante negli studi organizzativi? Quali sono le differenze principali tra l'autorità e le altre forme di potere? Come si può definire la tecnologia? Quali sono i tipi di tecnologia? Cosa si intende per cultura organizzativa? Perché la cultura è una gabbia cognitiva? Perché l'organizzazione è un sistema aperto? Cosa si intende per relè e reticolo organizzativo?

  • STORIA DEL PENSIERO ORGANIZZATIVO

    Quali erano le caratteristiche principali dell'organizzazione del lavoro pre-tayloristica? Che cos'è l'OSL e quali i principi su cui si fonda? Quale contributo hanno fornito per la sociologia dell'industria e dell'organizzazione le ricerche della scuola delle Relazioni Umane? In che senso l'approccio tecnologico (Touraine, Blauner) contribuiscono al superamento del taylorismo? Quali sono le politiche di produzione che per Burawoy contribuiscono ad attenuare la coercizione taylorista? Cosa si intende per produzione snella? Quali sono i pilastri del toyotismo? Cosa sono i costi di transazione e quali i meccanismi di governo delle transazioni? In che senso la nuova sociologia economica evidenzia i limiti dell'ECT? Cosa sono l'onere della novità e l'imprinting di una popolazione organizzativa? Cosa si intende per isomorfismo competitivo? Quali sono le differenze tra istituzionalismo organizzativo classico e neo-istituzionalismo? Cos'è un campo organizzativo? Quali sono i diversi tipi di isomorfismo istituzionale?