Rischi e opportunità dell’autonomia differenziata


Le regioni del Veneto, dell’Emilia-Romagna e della Lombardia hanno avviato, dal 2017, una pressante richiesta di maggior autonomia dal governo centrale per la gestione di alcune importanti materie come l’istruzione e la ricerca scientifica, le infrastrutture e la tutela dell’ambiente, le politiche del lavoro e la sanità. Il percorso intrapreso dalle Regioni più ricche d’Italia, e le risposte che anche l’attuale governo sta cercando di definire, aprono questioni importanti su cui riflettere: dalla suddivisione dei poteri tra i diversi livelli di governo, alla gestione dei rapporti tra il governo centrale e le amministrazioni locali; dalle conseguenze che potrebbe determinare su un Paese segnato già da profonde differenze territoriali, al significato stesso dell’unità e dell’appartenenza a uno stesso Paese.

La richiesta di condizioni particolari di autonomia regionale ha caratterizzato la storia antica e recente dell’Italia, con le sue Regioni a Statuto Speciale, tra cui la Sicilia, e le sue Province Autonome. Ma quali insegnamenti possiamo trarre dal passato e cosa implica questo processo alle condizioni attuali? Sulla base di quali passaggi istituzionali, caratteristiche territoriali e obiettivi nazionali viene realizzato questo percorso? Quali dinamiche socio-economiche e istituzionali possiamo ipotizzare soprattutto in relazione alla “specialità” del territorio siciliano? Quali, infine, le possibili conseguenze su un processo di frammentazione del sistema universitario nazionale già parzialmente in atto?

Cercheremo di approfondire con i colleghi, gli studenti e tutti i cittadini interessati, gli attuali sviluppi del percorso di autonomia differenziata e le specificità siciliane su alcune delle materie più delicate, mercoledì 20 novembre 2019 alle 16,30 presso l’Aula Magna del Rettorato, con il contributo del Prof. Francesco Priolo, Magnifico Rettore dell’Università di Catania, del Prof. Gianfranco Viesti, Ordinario di Economia Applicata nell’Università di Bari e del Prof. Gaetano Armao, Vicepresidente della Regione Sicilia.

Maurizio Avola, Teresa Consoli e Carlo Pennisi