ANTROPOLOGIA POLITICA
Anno accademico 2025/2026 - Docente: Mara BENADUSIRisultati di apprendimento attesi
Come studiano la politica gli antropologi? Quali teorie e metodi sono più efficaci per analizzare le azioni di istituzioni, stati, organizzazioni e gruppi sociali? E soprattutto, cosa significa guardare alla “politica” da una prospettiva antropologica?
Questo corso offre gli strumenti critici e metodologici necessari per comprendere le dimensioni politiche della vita sociale attraverso l’approccio antropologico. Al termine del percorso, studenti e studentesse saranno in grado di:
- Conoscenza e Comprensione
Acquisire una comprensione critica di come il potere si manifesta, si negozia e si contesta in diversi contesti sociali e culturali, formali e informali, e dei principali concetti e teorie antropologiche applicate alla politica. - Applicazione della Conoscenza
Applicare i concetti dell’antropologia culturale e i metodi etnografici allo studio di fenomeni politici contemporanei quali migrazioni, movimenti sociali, governance urbana e azione umanitaria. - Autonomia di Giudizio
Sviluppare la capacità di riflettere criticamente su nozioni come autorità, cittadinanza, legittimità e partecipazione, analizzandole attraverso casi studio italiani, europei ed extraeuropei. - Capacità di Comunicazione
Saper esporre in modo chiaro e articolato le proprie analisi e riflessioni, sia oralmente sia per iscritto, utilizzando un linguaggio appropriato ai contesti accademici e al dibattito politico nello spazio pubblico. - Capacità di Apprendere
Favorire un apprendimento autonomo e riflessivo, migliorando le competenze collaborative e la capacità di ricerca critica attraverso il lavoro di gruppo.
Modalità di svolgimento dell'insegnamento
Le lezioni saranno svolte alternando momenti di didattica frontale dedicati all'inquadramento delle tematiche teoriche e momenti di didattica interattiva, nelle quali la classe si confronterà con le letture in programma e con le metodologie di indagine antropologica, anche lavorando in gruppo e/o attraverso presentazioni, discussioni collettive e visite sul campo.
Informazioni per studenti con disabilità e bisogni speciali:
Per garantire pari opportunità, studenti e studentesse interessati/e possono richiedere un colloquio personale alla docente. Insieme, possiamo esplorare le modalità migliori per raggiungere gli obiettivi didattici. È anche possibile contattare la docente referente del CInAP (Centro per l’Inclusione Attiva e Partecipata - Servizi per le Disabilità e/o i DSA) del nostro Dipartimento.
Prerequisiti richiesti
Frequenza lezioni
Contenuti del corso
Il corso offre un’introduzione all’antropologia politica, esplorando in modo critico come le relazioni di potere si manifestano, si esercitano, si negoziano e si mettono in discussione nei diversi ambiti della vita sociale. Attraverso l’analisi di casi contemporanei, sia a livello locale che globale, si approfondiranno i modi in cui concetti chiave come autorità, legittimità, cittadinanza e partecipazione vengono costruiti, sfidati e trasformati in contesti storici, culturali e istituzionali specifici. L’obiettivo è superare la visione tradizionale che riduce la politica alle sole istituzioni formali, per riconoscere invece la dimensione politica come un insieme di pratiche diffuse e quotidiane, spesso informali o poco visibili, che permeano molteplici ambiti della vita sociale.
Il corso si articola in tre parti distinte ma complementari.
- La prima parte sarà dedicata a una breve introduzione ai fondamenti dell’antropologia culturale. Verranno presentati gli strumenti teorici e metodologici di base della disciplina, con particolare attenzione al concetto di cultura, alla pratica della ricerca etnografica sul campo e alle principali prospettive interpretative sviluppate per comprendere e spiegare la diversità culturale nel tempo e nello spazio.
- La seconda parte sarà dedicata allo studio delle principali teorie, prospettive metodologiche e linee di sviluppo dell’antropologia politica. Verranno analizzate le molteplici forme in cui il potere si manifesta e si trasforma: dalle società cosiddette “tradizionali” allo Stato moderno, dalle organizzazioni della società civile alle forme di resistenza post-coloniale, fino alle politiche legate alle identità. L’obiettivo è offrire strumenti per leggere criticamente i processi politici nella vita quotidiana e comprendere come le relazioni di potere agiscano su scala sia locale che globale.
- La terza parte - infine - sarà dedicata all’analisi di ricerche etnografiche che affrontano, da una prospettiva antropologica, alcune delle principali questioni politiche contemporanee. Tra i temi affrontati: i nuovi movimenti sociali, le dinamiche di inclusione ed esclusione nei contesti migratori, le strategie di controllo e sorveglianza nelle periferie urbane, le politiche della pietà nei contesti umanitari e le trasformazioni della cittadinanza attiva. Studenti e studentesse, organizzati in piccoli gruppi, presenteranno a rotazione una delle monografie previste nel programma, stimolando una discussione collettiva e il confronto critico in aula.
Testi di riferimento
- B. Palumbo, G. Pizza, P. Schirripa (a cura di), "Antropologia culturale e sociale. Concetti - Storia - Prospettive", Hoepli, 2023 (studiare la PARTE 1: L’antropologia e i suoi campi, pp.1-38)
- L. Li Causi, "Uomo e potere", Carocci, 2005
- Un libro a scelta dello studente tra le seguenti monografie:
- Maddalena G. Cammelli, "Fascisti del terzo millennio. Per un'antropologia di CasaPound",
Ombre Corte, 2015 A. Ong, "Da rifugiati a cittadini. Pratiche di governo nella nuova America", Raffaello Cortina, 2005 D. Fassin, "La forza dell’ordine. Antropologia della polizia nelle periferie urbane", La Linea, 2013 - M. Benadusi, "Maremoto. L'onda anomala degli aiuti umanitari", EditPress, 2025
Verifica dell'apprendimento
Modalità di verifica dell'apprendimento
Per gli studenti FREQUENTANTI:
Oltre all’esame orale finale, sarà prevista una prova intermedia dedicata alla parte III del corso. Gli studenti si organizzeranno in piccoli gruppi e discuteranno in aula la monografia scelta dal gruppo. La partecipazione a questa prova intermedia costituisce parte della valutazione complessiva.
Per gli studenti NON FREQUENTANTI:
L’esame finale orale rappresenta l’unica modalità di valutazione. I non frequentanti non potranno accedere alla prova intermedia.
| Criterio di valutazione | Descrizione | Peso (%) |
|---|---|---|
| Conoscenze teoriche | Comprensione dei concetti fondamentali e capacità di esposizione chiara e coerente | 35% |
| Analisi critica e applicazione | Capacità di collegare teoria e casi etnografici, analizzando criticamente le questioni trattate | 35% |
| Partecipazione e coinvolgimento | Presenza attiva, pertinenza e qualità dei contributi durante lezioni e discussioni (solo frequentanti) | 15% |
| Capacità di lavoro di gruppo | Collaborazione e confronto nelle attività di gruppo (solo frequentanti) | 15% |
Esempi di domande e/o esercizi frequenti
In che modo l’antropologia politica distingue tra potere e sovranità, e quali sono le implicazioni di questa distinzione per l’analisi delle strutture sociali e dei meccanismi di controllo politico nelle diverse società?
- Quali sono le dimensioni strutturali, simboliche e performative dei sistemi politici “acefali” e in che modo tali modelli mettono in discussione le tradizionali concezioni occidentali di potere centralizzato e legittimazione politica?
- Come ha contribuito l’antropologia a smantellare le narrazioni eurocentriche coloniali e quali critiche fondamentali emergono dal rapporto problematico tra antropologia e colonialismo?
- Quali metodologie etnografiche vengono adottate dagli antropologi per investigare le dinamiche di potere all’interno delle istituzioni statali e non statali, e come queste pratiche contribuiscono a una comprensione più sfumata delle relazioni sociali?
- Come viene definito il concetto di “resistenza quotidiana” nell’ambito dell’antropologia politica, e quale importanza riveste nell’analisi delle pratiche di potere diffuse, informali e spesso invisibili che permeano la vita sociale?
- Quali significati assume la “questione post-coloniale” nell’antropologia contemporanea, in termini di pratiche culturali, strategie di resistenza e rinegoziazione del potere nelle società ex-coloniali?
- Qual è il ruolo dell’osservazione partecipante e dell’etnografia nel cogliere le complessità dei sistemi politici contemporanei, soprattutto in contesti di pluralismo politico e governance transnazionale?
- In che modo i processi di identificazione etnico-culturale contribuiscono a modellare, negoziare e talvolta contestare le dinamiche di potere nelle società contemporanee?
- Come analizza l’antropologia politica il rapporto tra potere e parentela, e in che modo le strutture parentali influenzano le forme di autorità, legittimazione e controllo sociale nelle diverse culture?